Sviluppo rurale Veneto: avviata la nuova programmazione

Editoriale

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Pubblicato il: 27 Febbraio 2023

Cari Lettrici e Lettori, 

 

Quello dello scorso 17 febbraio è stato un evento importante perché abbiamo presentato lo strumento che accompagnerà per i prossimi 5 anni lo sviluppo dell’agricoltura veneta.

Visti gli eventi degli ultimi tre anni tutti siamo consapevoli che, dopo un periodo di relativa stabilità, i prossimi saranno anni di maggiori incertezze e cambiamenti economici, tecnologici e delle relazioni internazionali.

Anni nei quali gli esperti ci dicono che il cambiamento climatico si paleserà nei suoi effetti completi, nei quali verranno ridefinite le relazioni politiche ed economiche tra Paesi e durante i quali si dovranno sostituire tecnologie e tecniche consolidate.

Nel lungo percorso avviato dal 2018 per preparare gli strumenti di sostegno che presentiamo oggi, abbiamo percepito che il settore agricolo, agroalimentare e rurale tutto del Veneto non sia passivo rispetto a ciò ma sia attento e si stia attrezzando per affrontare da protagonista i cambiamenti che sono alle porte.

Per me è positivo che il settore stia chiedendo non sussidi, ma sostegni al proprio sforzo di cambiamento, che ha bisogno di investimenti notevoli.

Chiede sostegni per il ricambio generazionale alla guida delle aziende agricole, chiede sostegni per attuare nuove tecniche di coltivazione che ci avvicinino agli obiettivi di maggiore sostenibilità ambientale posti dal Green deal europeo, chiede sostegni per acquisire nuove tecnologie che applichino le innovazioni che consentono di migliorare la fertilità del terreno, di aumentare la produttività delle colture riducendo il ricorso ai fertilizzanti di sintesi e ai fitofarmaci.

Chiede sostegni per usare l’acqua in modo più efficiente e risparmiandola. Chiede sostegno per continuare le attività agricole a presidio dei territori fragili e difficili della montagna e dell’alta collina.
E tutto questo certo per una redditività equa e dignitosa degli agricoltori, ma soprattutto per continuare a fornire a tutti i cittadini alimenti sani e di qualità e un ambiente sicuro nel quale sia piacevole vivere.

La responsabilità mia, della Giunta regionale, e degli uffici che ci supportano, in questi anni è stata quella di lavorare per far sì che la Politica Agricola Comune PAC ci metta in grado di disporre di uno strumento di accompagnamento adeguato alla portata epocale di queste sfide.

Come ricorderete le risorse del bilancio europeo destinate alla PAC complessivamente sono state ridotte e perciò abbiamo faticato non poco anche solo per attenuare nel primo pilastro gli effetti pesanti della convergenza interna sul valore dei titoli detenuti dagli agricoltori veneti.

Ci siamo impegnati al massimo affinché allo Sviluppo rurale del Veneto venissero riconosciute risorse analoghe a quelle del periodo precedente, ottenendo 824 milioni di euro preziosi per i prossimi 5 anni, quando le prime previsioni tecniche ne prevedevano oltre 100 di meno.

Come Regione non ci siamo tirati indietro perché ben 147 milioni di euro, degli 824 complessivi, provengono dal bilancio regionale dei prossimi 5 anni.

Abbiamo difeso con i denti per le Regioni il ruolo di governo dello sviluppo rurale nel nuovo Piano Strategico Nazionale voluto dall’Unione europea, ottenendo che ancora ci fossero i Complementi regionali e le Autorità di gestione regionali.

Abbiamo fatto questo non per sete di potere ma perché tanti anni di esperienza di governo del settore agricolo a livello regionale dimostrano che le scelte più efficaci sono solo quelle che si compiono conoscendo da vicino i territori.

La gestione di questi sostegni per noi Regioni si complica, perché pur restando sullo sfondo il rapporto con la Commissione europea, assume maggior ruolo rispetto al recente passato il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Stiamo lavorando affinché questo non si traduca in maggiori complicazioni per le imprese.

Adesso tutti hanno la possibilità di conoscere insieme, nella sua interezza, il nuovo strumento. Ha cambiato nome: non si chiama più Programma ma Complemento, ma il suo fine è confermato ed è lo sviluppo rurale, cioè lo sviluppo dei territori e delle economie ma soprattutto delle persone e delle famiglie che vivono valorizzando ciò che dai territori si produce secondo processi naturali.

Buon lavoro a tutti!

Federico Caner

Assessore ai Fondi UE, Turismo, Agricoltura e Commercio estero

Regione del Veneto