Sviluppo rurale e comunicazione: il Veneto al secondo posto del concorso nazionale “Rural Ciak”
La Regione del Veneto è salita sul podio del concorso nazionale “Rural Ciak” per produzioni video rivolto alle Autorità di gestione per lo sviluppo rurale delle Regioni e delle Province autonome italiane e organizzato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in collaborazione con la Regione Umbria.
Il video “Il diario di Chiara”, realizzato per promuovere presso i cittadini la politica di sviluppo rurale è stato premiato con il “Rural Ciak d’argento” in occasione dell’evento che si è svolto a Perugia mercoledì 19 aprile in occasione del Festival internazionale di giornalismo, raccogliendo grande consenso sia per la qualità della linea narrativa, che per il livello tecnico della fotografia, delle riprese e del montaggio.
Il riconoscimento premia la scelta della Regione di rivolgersi il più possibile ai cittadini, scegliendo di proporre una storia in cui ognuno può riconoscersi.
La sfida è quella di ribaltare il percorso comunicativo e avvicinare le persone alle politiche di sviluppo, partendo da un immaginario e da un linguaggio condivisi per poi arrivare allo strumento “tecnico” costituito dal programma regionale, dai suoi obiettivi e dai suoi strumenti.
Solo così è possibile davvero far capire a tutti quanto siano importanti gli effetti di quella parte di Politica agricola comune che la Regione del Veneto si impegna ogni giorno ad attuare nell’interesse del comparto agricolo, agroalimentare e forestale, ma soprattutto a vantaggio di tutti i cittadini.
A vincere il primo premio, il “Rural Ciak d’oro” è stata la Regione Sardegna con il video “Lo Sviluppo rurale guarda al futuro”, mentre la Regione Friuli Venezia Giulia si è aggiudicata sia il terzo premio, sia il premio dei “giovani universitari” (attribuito dagli studenti del corso di Scienze della Comunicazione dell’Università di Perugia).
La giuria è stata presieduta da Luca Garosi, caporedattore centrale Rai News 24, nonché docente universitario e formatore, insieme ad Adriano Addis dell’Ufficio Stampa della Commissione Europea, a Luca Romani regista televisivo ed editor della storica trasmissione RAI “Linea Verde“, ad Alberto Fabi, regista, scrittore, presidente “cinema e audiovisivo” CNA Umbria, e a Maria Rosaria Fraticelli, responsabile sezione “Comunicazione e Marketing Istituzionale” della Regione Umbria.
Lo spot (il primo di una serie di quattro) è al centro della campagna pubblicitaria “Le nostre radici, il futuro della terra”, che ha preso avvio il 17 febbraio scorso durante l’evento di presentazione del CSR 2023-2027 per il Veneto e che si è da poco conclusa, coinvolgendo i siti web di sedici testate giornalistiche, sette emittenti televisive locali e i principali social media.
Il video è stato realizzato, per conto della Regione del Veneto, da Fondazione Brodolini, nel quadro del Piano di comunicazione per lo sviluppo rurale. La protagonista è interpretata dall’attrice Martina Nuzzi, la regia è di Federico Caponera e Riccardo Perazza e la produzione esecutiva di Bianca Sartirana.
Motivazioni – Rural ciak d’argento 2023 (Veneto)
- Il video gioca, mira a emozionare e a coinvolgere. Lo fa grazie a un uso sapiente della musica, una voce narrante carina che accompagna le bellissime immagini (girate e montate in modo ottimo).
- Eccellenti sceneggiatura e montaggio e in generale un prodotto audio visivo di primissima qualità. Una storyline innovativa e ambiziosa. Come margine di miglioramento: si suggerisce un richiamo più chiaro al FEASR.
- Un video che strizza l’occhio al cinema. Sceneggiatura, regia, riprese e montaggio di altissimo livello. Con il finale che tutti vorremmo e che lascia ben sperare per il futuro dell’agricoltura.
- Il video è fatto molto bene tecnicamente. La narrazione funziona e risulta fluida, godibile. Spunto di miglioramento: lavorare più sul finale, cercando una soluzione più efficace dal punto di vista della storia che diventa un po’ debole in chiusura. Senza dubbio, però, è un buon lavoro.
- Originale e curato. L’elemento personale della storia coinvolge lo spettatore.