La Commissione europea ha adottato una Visione per l’agricoltura e l’alimentazione
Il 19 febbraio la Commissione europea ha adottato, con una propria Comunicazione, il documento strategico che dà il via ai lavori per la PAC 2028-2034.
Il documento ha come titolo “Una visione per l’agricoltura e l’alimentazione. Realizzare insieme un settore agricolo e alimentare dell’UE attrattivo per le generazioni future “.
Qui di seguito un estratto della sua presentazione.
“La Commissione invita il Parlamento europeo, il Consiglio, il Comitato economico e sociale europeo, il Comitato delle regioni, le parti sociali e tutti i portatori di interessi a contribuire attivamente allo sviluppo e alla realizzazione delle iniziative contenute nella comunicazione.
La realizzazione di questa visione non può dipendere soltanto dal livello dell’UE.
Occorre un dialogo rafforzato a tutti i livelli di governance, con le istituzioni dell’UE, le autorità nazionali, regionali e locali e con i nostri partner internazionali.
Per questo motivo la comunicazione apre questo dialogo per arricchire le riflessioni della Commissione sulla via da seguire in relazione ai quattro settori prioritari e ai relativi fattori abilitanti.
Un settore agroalimentare attrattivo.
Un settore agroalimentare competitivo e resiliente.
Un settore agroalimentare pronto alle sfide del futuro.
Un settore agroalimentare che dia valore ai prodotti alimentari, favorisca condizioni di lavoro e di vita eque e che garantisca ai cittadini delle zone rurali il “diritto di rimanere”.
Molti dei temi affrontati sono sensibili e spesso non trovano facilmente consenso nella società, in particolare gli aspetti relativi all’alimentazione, al settore zootecnico e al futuro della PAC.
Per questo motivo sono avviati ulteriori filoni di lavoro al fine di elaborare tali questioni fondamentali e trovare soluzioni in stretta collaborazione con i portatori di interessi e i responsabili politici competenti.
L’esperienza dimostra che in un settore così diversificato non si possono applicare soluzioni universali e il dialogo strategico ha invece richiesto una risposta territoriale e su misura”.