3.000 nuovi giovani agricoltori grazie ai fondi europei per lo sviluppo rurale
In dieci anni di anni di politica di sviluppo rurale in Veneto oltre 3.000 giovani agricoltori si sono potuti insediare a capo di un’azienda agricola.
Il numero emerge dalle ultime elaborazioni fatte dall’Autorità di Gestione regionale e presentate alla stampa in occasione del recente Press Tour organizzato dalla Regione del Veneto per far conoscere avanzamento ed effetti dello sviluppo rurale.
I risultati
Al 31 dicembre scorso, i giovani agricoltori neo-insediati sono stati 3.027, di cui 2.721 finanziati dal PSR Veneto 14-22 e 306 dal CSR Veneto 23-27.
Il sostegno finanziario ammonta complessivamente a 309,2 milioni di euro: 271,9 provengono dalla programmazione 2014-2022 in via di chiusura, mentre 37,3 sono frutto dei primi bandi per il ricambio generazionale dell’attuale programma, che ha preso il testimone del precedente facendo dei giovani agricoltori una delle sue priorità. Il sostegno si compone di un premio fisso di 40.000 euro per agricoltore e di un finanziamento compreso tra il 40% e il 60% per gli investimenti.
Le tendenze
Mettendo a confronto alcuni dati dei due programmi, è possibile notare le prime tendenze al rialzo per alcuni aspetti significativi. L’investimento medio dei beneficiari del CSR 23-27 ad esempio si attesta al momento a 70.786 euro, rispetto ai 58.978 euro del PSR 14-20, con un incremento del 16,6%.
Anche la superficie media delle aziende beneficiarie aumenta, passando da una media di 11 ettari di SAU a 15,1 ettari (+27%).
Infine anche la presenza di giovani donne a capo delle aziende cresce, salendo dal 25,8% al 27%.
Stabile invece l’età media dei soggetti beneficiari che passa da 28,6 a 28,9 anni.
I settori
Gli oltre 2.700 giovani agricoltori beneficiari del PSR 14-20 sono così suddivisi in termini di tipologie produttive: il 36,6% praticano grandi colture (come mais, cereali), il 21,5% producono vino, il 20,7% si occupano di coltivazioni permanenti (come alberi da frutto e ortaggi), il 7,8% animali da pascolo, mentre il 13,4% si divide nei restanti settori agricoli produttivi.
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